L’esperienza della pandemia ha acceso un cambiamento profondo nelle persone, trasformando comportamenti e percezioni in un nuovo stile di vita. Secondo una ricerca condotta dall’Istituto Key-Stone, il 63% degli Italiani ha introdotto nuovi comportamenti di prevenzione e benessere dopo il Covid-19.
La fotografia che emerge dalla ricerca è quella di una popolazione più attenta, autonoma e orientata al benessere in tutte le sue dimensioni: fisica, mentale, relazionale. Sebbene siano evidenti alcune differenze legate all’età -con i più giovani più sensibili all’aspetto fisico e all’autostima, e i più maturi maggiormente attenti alla salute e alla prospettiva di una vecchiaia sana- la trasformazione appare trasversale per genere e condizione economica.
Salute: un impegno attivo
Dai dati della ricerca emerge che il 65% degli Italiani dichiara di impegnarsi attivamente nella cura della propria salute. Un segnale forte di responsabilità personale, che dimostra come la salute sia oggi percepita come un valore da coltivare nel tempo, non solo da recuperare in caso di bisogno. Questo si concretizza, per la metà della popolazione, in regolari check-up e visite mediche. Un segnale positivo che conferma la diffusione di una cultura della prevenzione, ormai parte integrante della vita quotidiana. Questo comportamento, però, varia in modo significativo in base all’età: se tra gli under 30 solo il 32% dichiara di sottoporsi regolarmente a controlli, la quota sale al 63% tra gli over 60.
Oltre il 60% degli Italiani attribuisce grande importanza alla cura del proprio aspetto fisico. L’estetica non è più solo forma, ma viene vissuta come riflesso di energia, autenticità e benessere interiore. In questo caso sono i più giovani a dichiararsi più sensibili: due su tre sotto i 30 anni, con una percentuale che scende al 50% tra gli over 60.
Il 42% pratica sport o attività fisica, il 41% cura con attenzione l’alimentazione, il 39% si dedica alla cura dei capelli e il 32% segue una routine per la pelle. Non si tratta di comportamenti marginali, ma di abitudini diffuse che riflettono un modo nuovo e più profondo di prendersi cura di sé. Solo dopo i 60 anni queste percentuali si riducono leggermente.
Gli italiani sono attenti anche all’alimentazione: oltre quattro Italiani su dieci dichiarano di curarla con attenzione, e il 16% ha introdotto cambiamenti migliorativi dopo la pandemia. Il cibo viene sempre più vissuto come strumento di salute e prevenzione. Anche la cura dei denti e del sorriso rientra nel nuovo orizzonte del benessere personale: il 16% degli Italiani ha iniziato a dedicarvi maggiore attenzione. Il cambiamento in corso rende sempre più visibile e legittimo lo spazio dedicato alla salute mentale: il 14% dichiara di aver intrapreso percorsi di benessere psicologico tra mindfulness, yoga, meditazione, psicoterapia.
Infine, emerge come la cura di sé nasca sempre più da un bisogno autentico: ritrovare armonia, vitalità e coerenza tra corpo e mente. Infatti, il 67% si prende cura del proprio aspetto per “sentirsi bene con se stesso”, il 38% per “invecchiare in salute” (una percentuale che aumenta al progredire dell’età e in particolare dopo i 50 anni), il 36% per migliorare l’autostima..
Le nuove abitudini negli anni post pandemici
Il 63% degli Italiani ha introdotto nuovi comportamenti di benessere esplicitamente dopo il Covid-19. Tra i più rilevanti:
- visite mediche e controlli preventivi (31%);
- attività all’aperto (24%);
- cura dell’aspetto fisico (23%);
- alimentazione migliorata (16%);
- maggiore cura di denti e sorriso (16%);
- pratiche mentali e supporto psicologico (14%);
- sport e palestra (12%)