Il diabete è in continua crescita nel nostro Paese soprattutto tra gli uomini adulti (6,9% rispetto al 5,7% di donne), con un’inversione di tendenza rispetto a vent’anni fa. Secondo Istat, nel 2023 la percentuale maggiore di persone con diabete risulta appartenere al genere maschile in tutte le fasce di età a partire dai 45 anni.
In passato, al contrario, la malattia colpiva maggiormente le donne anziane rispetto ai loro coetanei: nel 2003 il diabete interessava il 13,1% degli uomini e il 14,9% di donne, mentre nel 2023 il 20,5% dei primi e il 15,6% delle seconde. Questo incremento se da un lato è dato da un maggior aumento di aspettativa di vita per gli uomini rispetto alle donne (3,8 anni vs 2,3 anni), dall’altro è dovuto alla maggior diffusione di obesità e sovrappeso nel genere maschile. Questi dati sono stati presenti all’interno dell’Italian Barometer Diabetes Report “Dati in Italia: dati, disuguaglianze, azioni”, presentato nel corso del 18° Italian Barometer Diabetes Summit 2025.
In Italia si stima che le persone con diabete siano circa 3,7 milioni, pari al 6,3% dell’intera popolazione e al 7,7% della popolazione adulta. La distribuzione di questa patologia è, come noto, fortemente crescente per età, tanto che raggiunge picchi di diffusione del 15,5% nella fascia di età 65-74 e supera il 20% tra gli over 85. Però, rispetto all’inizio del 2000, il numero di persone con diabete è aumentato non solo per l’invecchiamento della popolazione, tanto che, standardizzando per età, si registra un aumento del 27% di casi.
«Non si tratta di un fenomeno attribuibile soltanto all’invecchiamento demografico: i tassi standardizzati, che eliminano gli effetti legati alla struttura della popolazione, mostrano un incremento significativo, a conferma di una patologia che si radica sempre più nella nostra società» ha spiegato Francesco Maria Chelli, presidente dell’Istat «La prevalenza cresce con l’età, soprattutto tra gli uomini, ma il fatto che negli ultimi anni il diabete inizi a manifestarsi già tra i giovani adulti costituisce un campanello d’allarme che richiama all’importanza della prevenzione e degli stili di vita salutari. Sono infatti i fattori sociali, territoriali e gli stili di vita che incidono in maniera decisiva sulla diffusione e sulla gestione della patologia. Le disuguaglianze educative ed economiche, così come i divari tra le diverse aree del Paese, delineano scenari complessi che richiedono interventi mirati e politiche pubbliche inclusive». Il diabete può portare a gravi complicanze, che coinvolgono cuore, vasi sanguigni, rene, occhi, nervi, cervello. «Per ridurre il rischio di queste complicanze invalidanti, è fondamentale prevenire la malattia attraverso uno stile di vita sano, e garantire una diagnosi e un trattamento tempestivi», ha commentato Paolo Sbraccia, presidente dell’Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation.
