Di ansia da rientro abbiamo già parlato, ma rientrare alla routine può essere ancora più difficoltoso se non si riesce a riposare bene. È un cane che si morde la coda: sono preoccupato e agitato per tutto quello che ho da fare e non dormo; non riposo bene e al mattino mi sveglio di pessimo umore e mi lascio sopraffare dai pensieri.
La ripresa dello studio, del lavoro e dei ritmi cittadini può avere grosse influenze, in particolare, sulla qualità e quantità del nostro sonno, ed è questo il mese in cui si passa velocemente dai ritmi lenti dell’estate alla frenesia del back to work. La sveglia ricomincia a suonare presto, gli impegni da incastrare sono tantissimi, le e-mail da recuperare ancora di più. E così, mentre il corpo fatica ad adattarsi nel passaggio dal riposo delle vacanze all’energia del rientro, la mente si accende più rapidamente, e con lei anche lo stress. Pensieri ricorrenti, liste mentali, cose da fare il giorno dopo… tutto si accavalla generalmente nel momento che precede l’addormentamento, rallentandolo in maniera incontrollabile.
Il rimuginio serale -o stress notturno- è una delle cause più comuni di sonno leggero, discontinuo e poco rigenerante, e per questo è riconosciuto dagli esperti del sonno tra i principali fattori che ostacolano l’addormentamento e compromettono la qualità generale del riposo. Ma di cosa si tratta? Pensieri involontari, spesso legati a preoccupazioni sia contingenti, sia per il futuro, dubbi, paure o scenari negativi che ipotizziamo proprio in questa fase della giornata, quando la mente si libera dagli stimoli esterni e ha il tempo di riflettere su se stessa.
Come recuperare il sonno perduto?
Secondo gli esperti, per favorire un sonno ottimale e mantenere energia ed equilibrio psicofisico nella quotidianità è importante innanzitutto creare una routine serale che favorisca il rilassamento mentale. Nulla di complicato: bastano pochi gesti quotidiani per aiutare il corpo a rallentare, rilassarsi e prepararsi al sonno, come cenare presto (entro le ore 20) e con cibi leggeri e facilmente digeribili, evitando, invece, alcol, zuccheri e caffeina già dal pomeriggio. Alcuni alimenti, poi, come uova, riso e legumi, stimolano la produzione di serotonina e melatonina.
Allo stesso modo una tisana rilassante prima di coricarsi, accompagnata dalla lettura di un buon libro o dall’ascolto della nostra musica preferita, può costituire un rituale benefico per l’addormentamento. Viceversa, vanno banditi dalla camera da letto e mai utilizzati prima di spegnere la luce, cellulari e device elettronici, che tengono allertati mente, occhi e cervello, con conseguenze nefaste sulla qualità del sonno.
Se questi semplici accorgimenti non bastano, può essere utile affiancare un’integrazione alimentare mirata, naturalmente dopo aver consultato il proprio medico e facendosi consigliare nella scelta dal farmacista, a base di attivi che favoriscono il rilassamento mentale e fisico e, dunque, l’addormentamento e migliorano la qualità generale del sonno.