L’Ires premiale è un’agevolazione fiscale che consente alle società di capitali di beneficiare, per il periodo d’imposta 2025, di una riduzione dell’aliquota Ires di quattro punti percentuali. Un bel regalo, dunque, ma attenzione, tutto ha un costo…
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto la cosiddetta Ires premiale o “mini Ires”. Con la nostra esperta, Paola Castelli, analizziamo in cosa consiste tale premio del fisco e a quali condizioni è possibile riceverlo.
− “Ires premiale”, sembra proprio una buona notizia. Di che cosa si tratta?
L’autunno è la primavera dell’inverno e il fisco è ancora pronto a dare alle società una piacevole brezzolina. L’Ires premiale è un’agevolazione fiscale che consente alle società di capitali -e, quindi, anche a quelle titolari di farmacia/e- di beneficiare, limitatamente al periodo d’imposta 2025, di una riduzione dell’aliquota Ires di 4 punti percentuali, aliquota che, quindi, può passare dal 24% al 20%.
È sì una buona novella, ma tutto ha un prezzo. Per ottenere tale dono occorre rispettare, infatti, specifici requisiti disciplinati nel dettaglio dal Dm 8 agosto 2025: l’Ires premiale è una misura volta a premiare le società che nel 2025 destinano una quota significativa dell’utile a investimenti rilevanti e specifici attuati con un occhio green, nonché all’incremento occupazionale.

− Analizziamo le condizioni per accedere a tale agevolazione: quanto utile va accantonato e quali investimenti sono agevolabili?
La società deve accantonare in un’apposita riserva almeno l’80% degli utili del 2024. Di tali utili accantonati una quota non inferiore al 30% -e, comunque, non inferiore al 24% dell’utile dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2023- deve essere destinata all’acquisto di beni strumentali 4.0 ovvero di beni 5.0 che consentano una riduzione dei consumi energetici della società non inferiore al 3% o, in alternativa, una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento non inferiore al 5%; il tutto con un investimento minimo di 20.000 euro.
I beni compresi nell’investimento devono, poi, avere diversi requisiti: la strumentalità all’esercizio dell’attività d’impresa, la novità e l’interconnessione (che potrà avvenire anche successivamente dopo che la società si sia dotata oppure abbia adeguato i sistemi informatici ai quali i beni dovranno essere interconnessi).
− Parlando di farmacie, quali possono essere gli investimenti premiabili?
A mero titolo esemplificativo, ma non esaustivo, gli investimenti 4.0 possono riguardare frigoriferi e congelatori intelligenti con controllo da remoto, ledwall da vetrina o da banco con connessione cloud e gestione da remoto, dispositivi IoT per invio dati e alert in tempo reale, maxischermi, totem e display led programmabili da remoto tramite personal computer e smartphone, software gestionali integrati per la gestione e l’interazione con altri dispositivi, cassettiere automatizzate e relativi software e sensori integrati, distributori automatici, magazzino robotizzato e relativo software integrato, e via di seguito. Affinché tali investimenti possano essere inquadrati come 5.0 è necessario che gli stessi permettano di conseguire una riduzione dei consumi energetici non inferiore al 3% o, in alternativa, una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento non inferiore al 5%, nel periodo d’imposta successivo a quello di entrata in funzione del bene rispetto al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2024.
Gli investimenti devono essere realizzati dal 1° gennaio 2025 ed entro la scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2024 e, quindi, entro il 31 ottobre 2026.
− Dottoressa, cosa ci dice in merito all’altro requisito per beneficiare dello sconto fiscale: l’occupazione del personale della società?
Un ulteriore requisito chiama in causa la forza lavoro e le nuove assunzioni: nel 2025 è, infatti, necessario che la società mantenga la media occupazionale del triennio 2022-2024 e che nel 2025 aumenti l’organico a tempo indeterminato di almeno l’1% rispetto all’anno precedente.
L’incremento può essere soddisfatto sia con l’assunzione di nuovi dipendenti, sia con la stabilizzazione dei lavoratori con contratti già in essere (per esempio, a tempo determinato). Affinché tale conditio sia soddisfatta, occorre confrontare la media dei dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato del 2024 con quella del 2025: l’aumento deve essere in ogni caso almeno pari a un’unità.

− Può una Srl costituita nel 2025 fruire dello sconto Ires?
No, perché tale società è priva dell’utile 2024 su cui operare l’accantonamento richiesto.
− È possibile decadere dalla mini Ires?
Sì, se la quota di utile accantonata, al netto delle eventuali perdite, viene distribuita entro il secondo esercizio successivo al 2024 e se i beni agevolati vengono dismessi oppure ceduti entro cinque anni dall’acquisto (entro il 2030, quindi), salvo la sostituzione degli stessi con beni analoghi o superiori. In caso di decadenza, la società deve restituire la differenza d’imposta, versandola entro la data prevista per il versamento del saldo del periodo d’imposta in cui si verifica l’evento: a tal fine occorre azzerare l’importo del reddito baciato dall’Ires al 20% e aumentare, per pari importo, il reddito da assoggettare a Ires ordinaria del 24%.
− Cosa succede se per effettuare l’investimento la società ha fatto ricorso a un contratto di leasing?
Nonostante il silenzio del Dm 8 agosto 2025 al riguardo e considerata la consueta assimilazione del contratto di leasing finanziario all’acquisto del bene in proprietà, si può dedurre che l’eventuale cessione di tale contratto nel predetto periodo possa essere assimilata all’estromissione dei beni e, quindi, possa comportare la decadenza dall’Ires premiale.

− Dottoressa Castelli, a chi può far gola la misura in esame?
L’Ires premiale può far gola a chi è in società e non ha la necessità di distribuire dividendi rilevanti. Può attirare l’attenzione di chi ha appena acquistato una o più aziende farmacie che fanno presumere un buon potenziale di crescita, ovvero di chi deve assumere nuovo personale a fronte dello sviluppo del business. La misura in esame è sicuramente un’opportunità, che, però, presenta vincoli stringenti; per questo, come sempre, è importante ponderarla in maniera accurata con il proprio consulente per evitare di fare passi falsi, ossia di perdere il beneficio. Una volta appuratane la convenienza, care società di capitali, siete ancora in tempo per il rush finale 2025.
(di Paola Castelli, Farma Mese n. 8 – 2025 ©riproduzione riservata)
