Sebbene meno aggressive dell’influenza stagionale, le sindromi parainfluenzali, che stanno circolando numerose in questi giorni, possono essere debilitanti, provocando sintomi respiratori e gastrointestinali e non vanno, quindi, sottovalutate.
Il paziente viene colpito da raffreddore, tosse, mal di gola, febbre, stanchezza, ma anche nausea e le complicanze più gravi a livello respiratorio possono evolvere in bronchiti e polmoniti. Provocate da centinaia di virus diversi, il contagio delle sindromi parainfluenzali avviene per via aerea e per contatto quindi vanno rispolverate le precauzioni dettate dal Covid, anch’esso attualmente in circolazione, contro la cui diffusione abbiamo imparato a starnutire nel gomito, lavarci frequentemente le mani o usare il gel disinfettante, mantenere il distanziamento fisico di almeno un metro, indossare la mascherina se sintomatici.
«Le sindromi parainfluenzali non devono allarmare, ma creano comunque uno stato di malessere generale più o meno accentuato che è possibile evitare con la prevenzione comportamentale. Una volta contagiati però, visto che i sintomi possono essere in alcuni casi dolorosi è bene consultare il medico di medicina generale o il farmacista evitando sempre l’auto assunzione di farmaci come gli antibiotici che devono essere esclusivamente prescritti dal medico» afferma Elena Vecchioni, presidente Federfarma Verona.
«In questi casi, che è sempre opportuno valutare singolarmente in rapporto ad età e comorbilità, si consiglia l’assunzione di Fans, farmaci anti-infiammatori non steroidei o, in caso di febbre alta, il paracetamolo. Di grande aiuto possono essere spray per la gola accompagnati da pastiglie e caramelle specifiche che disinfettano il cavo orale. Come sempre inoltre il riposo costituisce un segmento fondamentale della cura accelerando la guarigione. Sottolineo l’importanza delle buone pratiche igieniche comportamentali, fondamentali per evitare il contagio anche delle forme para virali soprattutto per la tutela dei bambini e dei soggetti fragili» prosegue.
La vaccinazione per i fragili, questo è il periodo giusto
La campagna vaccinale è già partita. «L’influenza stagionale è attesa indicativamente verso dicembre» conclude Vecchioni. «Considerando che l’attivazione degli anticorpi specifici avviene nell’arco di 10/15 giorni è proprio questo il periodo più efficace per la vaccinazione. Già nei primi giorni della campagna vaccinale 2025/26 iniziata dieci giorni fa, è ottima l’affluenza dei cittadini veronesi che scelgono di attivare la prevenzione contro l’influenza stagionale in farmacia».