Raffaele La Regina: “Coraggio, pazienza e curiosità”

La farmacia dei servizi sempre più si delinea come un obiettivo da perseguire, perché consente alla categoria di ampliare l’offerta e di proporsi come reale primo presidio territoriale del Ssn. Ma questo obiettivo riguarda tutta la categoria o è appannaggio soltanto di pochi, di chi ha le “spalle grosse”? Per ampliare i servizi, infatti, ci vogliono tempo, soldi, personale, disponibilità, doti che, insieme, sembrano riservate a pochi. E se pensiamo alle aree interne, quelle dove spesso la farmacia è l’unico esercizio sanitario presente, fino a che punto i colleghi rurali possono permettersi questo obiettivo?

Ci sembra interessante allora proporre l’esperienza di Raffaele La Regina, che con il padre opera in un paese di 1.600 abitanti, in una bella zona per carità, ma nel profondo Sud e lontano dalle città. Eppure, i servizi li fa, e con grandi risultati e soddisfazione.

■ Partiamo dalla descrizione della zona, del paese e della farmacia…

San Rufo è una ridente località della provincia di Salerno, all’interno di un’area geografica denominata Vallo di Diano, a due passi dalla magnifica Certosa di Padula, dai tesori medievali di Teggiano e dalle spettacolari grotte di Pertosa. Una tipica area interna del sud Italia: tanto verde, buona cucina e gente simpatica. Il nostro paesino conta poco più di 1.600 abitanti sulla carta ma, se scendiamo nei dettagli, sicuramente siamo molto meno, a causa del trasferimento di molte persone per lavoro, studio o altro. La nostra farmacia, situata nel centro storico, ha aperto per la prima volta le porte il 9 febbraio 1972, dopo che mio padre la vinse a concorso.

■ Che tipo di servizi offre la sua farmacia? Ce li può elencare e dettagliare, precisando anche l’impegno che comportano?

La storia della nostra farmacia è sempre stata incentrata sulla dispensazione del farmaco, con un unico imperativo: a ogni paziente il farmaco giusto, nel momento giusto e nella più totale sicurezza. Sicuro, da una parte, della strada da sempre percorsa da mio padre e consapevole, dall’altra, dei disagi che i nostri pazienti vivevano quotidianamente, a causa della lontananza dalle strutture sanitarie e dell’assenza di collegamenti, più di dieci anni fa capii che era arrivato il momento d’introdurre i primi servizi in farmacia.

Se vi state chiedendo cosa ne pensava mio padre, vi posso dire che, anche se in cuor suo non era molto convinto della cosa, mi lasciò fare; d’altronde anche lui era stato un innovatore molti anni prima, introducendo, per primo nella zona, il servizio di ossigenoterapia domiciliare. Ricordo ancora come un mix di emozioni il giorno in cui arrivò quel pacco da cui tutto è partito, che all’interno conteneva il nostro primo elettrocardiografo: da una parte l’eccitazione per il nuovo percorso che stavamo per iniziare, dall’altra la paura di introdurre in farmacia un servizio che avrebbe potuto sia non decollare, sia esporci a dei rischi. Ma la sorte fu dalla nostra parte e anche da quella di un paziente: primo Ecg, primo invio in pronto soccorso per gravi anomalie elettrocardiografiche!

La fortuna ci aveva dato uno spunto, dopo, però, era compito nostro costruire un reparto servizi che rispondesse in modo preciso e puntuale ai bisogni di pazienti e medici. Da quel momento in poi è incominciato un lungo percorso formativo, passato attraverso svariati master e corsi di alta formazione, che passo dopo passo ci ha permesso di costruire una carta dei servizi degna di rispetto.

■ Oggi che servizi offre la sua farmacia?

Diverse tipologie di servizi, divisibili principalmente in due branche: servizi analitici e servizi di telemedicina.

Nella prima branca rientrano le classiche analisi di sangue e urine. Siamo in grado di erogare test di parametri singoli (Emoglobina glicata, creatinina, Tsh e via dicendo), esami ematologici a 21 parametri (emocromo) e pannelli multiparametrici. Oggi, infatti, possiamo utilizzare macchine a rotori contenenti reagenti liofilizzati, che con solo 100 microlitri di sangue capillare consentono di analizzare, con un unico prelievo, fino a 19 parametri. Ma quando si utilizzano queste macchine il campione deve essere prelevato in modo impeccabile, in quanto il pungidito sbagliato o anche una piccolissima emolisi del campione possono inficiare il risultato dell’analisi. Se vi state chiedendo se anche noi abbiamo fatto errori prima di diventare bravi, la risposta è decisamente sì. Gli errori, tuttavia, ci hanno dato l’opportunità di migliorare le nostre tecniche pre-analitiche.
Relativamente poi ai servizi di telemedicina, abbiamo focalizzato la nostra attenzione su due branche: la tele-cardiologia e la tele-pneumologia.

Nell’ambito della tele-cardiologia eroghiamo sia servizi base come Ecg, holter pressorio e holter cardiaco a 3 derivazioni delle 24 h, sia servizi più specifici, come holter cardiaci a 12 derivazioni, in telemetria, multi-day e così via. Per quel che riguarda la tele-pneumologia, invece, abbiamo focalizzato la nostra attenzione su tre servizi: la spirometria, la saturimetria continua e il monitoraggio cardio-respiratorio notturno. In questo ambito gioca un ruolo molto particolare la formazione, soprattutto quando si parla di spirometria. Infatti, essendo un esame operatore dipendente e paziente dipendente, è importante che l’operatore sia in grado di eseguire una prova spirometrica corretta e valida affinché il clinico, che referta da remoto possa farlo in modo inequivocabile. Assai utile è stato poter frequentare il corso della Società italiana di pneumologia, per il rilascio del patentino italiano della spirometria.

■ E con quali risultati, in numero di interventi fatti, di gratificazione professionale e anche di ritorno economico?

La gratificazione professionale è stato sempre il nostro end-point primario: un servizio utile e ben fatto genera sicuramente un passaparola positivo. Tuttavia, quando si decide di percorrere la strada dei servizi non bisogna aspettarsi subito grandi risultati, sono necessari tempi tecnici affinché il servizio venga conosciuto e, soprattutto, apprezzato dai pazienti. Ricordo ancora quando abbiamo introdotto l’holter cardiaco, in un anno ne erogammo due, e alla stessa persona!

Oggi, grazie all’impegno e agli sforzi fatti in questi anni, riusciamo a erogare tante prestazioni ogni anno, talmente tante da richiedere il trasferimento della farmacia in una nuova sede, con un centro servizi dedicato.

■ C’è un episodio che le piace ricordare e che dà il senso del servizio offerto?

Di episodi a lieto fine in più di dieci anni ne abbiamo collezionati tanti. Anche mio padre è ancora tra noi grazie ai servizi di telemedicina che permisero di diagnosticare un bruttissimo infarto in tempo reale e di iniziare la terapia di emergenza prim’ancora dell’arrivo del 118. Il cardiochirurgo che lo operò ci disse che se non si fosse intervenuti al tempo zero, come avevamo fatto, per mio padre non ci sarebbe stato scampo.

Però ho anche un altro episodio che mi sta molto a cuore. Era una sera di novembre e arrivò in farmacia accompagnata dai genitori una bambina di 9 anni, Maria Luisa, per installare un holter cardiaco, perché era svenuta a scuola mentre giocava. Le installai un dispositivo pratico e maneggevole, che permettesse di segnalare eventuali eventi e l’indomani, tornata in farmacia, notai che aveva segnalato un sacco di eventi. Ci sedemmo l’uno accanto all’altro e compilammo il diario clinico. La notte stessa, mi chiamò la centrale di refertazione e mi disse di inviare immediatamente la bambina in ospedale in quanto, in corrispondenza delle segnalazioni, erano stati rilevati episodi di tachicardia ventricolare. Maria Luisa venne ricoverata in Utic e l’indomani mattina venne trasferita al Bambin Gesù di Roma, dove le venne diagnosticata una forma di miocardiopatia congenita. Ora Maria Luisa sta bene ed è tornata alla vita di una bambina di 9 anni. Mi vengono i brividi quando penso che Maria Luisa e i suoi sogni di bambina sono stati messi in sicurezza in tempi rapidissimi, garantendole un futuro certo.

■ Ma questi servizi servono anche ad aumentare il proprio bacino d’utenza? Insomma, garantiscono la sostenibilità?

Assolutamente sì, spesso ci capita che chi ha una buona esperienza con uno dei nostri servizi decida di affidarci in toto il suo percorso di cura. Al giorno d’oggi la sostenibilità dei servizi è garantita anche dai numerosi aiuti di Stato (crediti d’imposta, Pnrr e simili), che permettono alle farmacie di dotarsi delle giuste e necessarie strumentazioni quasi a costo zero. Tali aiuti permettono un’attività di start up più veloce e indolore, ma poi sta alla bravura dei farmacisti far sì che i servizi implementati abbiano vita lunga.

■ Per raggiungere questi obiettivi ci vogliono specifiche doti personali? O tanti altri suoi colleghi ce la potrebbero fare?

Tutti ce la possono fare, indipendentemente dal contesto in cui si opera, dalla grande città al piccolo paesino. Il bisogno assistenziale è talmente elevato al giorno d’oggi che i servizi possono essere erogati con successo in ogni angolo del nostro Paese. Però, bisogna crederci per davvero.

Non si inizia a fare servizi soltanto perché è la moda del momento o perché li fa la farmacia vicina. Bisogna essere pronti a mettersi in gioco, ad acquisire nuove competenze tecniche che non ci vengono trasferite durante il percorso di laurea, essere pronti anche ad accettare gli sbagli e i fallimenti, soprattutto durante i primi tempi. Inoltre, anche le farmacie dei colleghi dovranno essere pronte a far vivere ai loro pazienti un’esperienza piacevole.

■ Allora, quali consigli dà a chi vuole percorrere la sua stessa strada?

Scegliete partner affidabili, che facciano questo di lavoro e abbiano tutte le certificazioni in ordine, non soltanto per i dispositivi, ma anche per le centrali di refertazione, e non chi vi offre il miglior prezzo. Il mercato, ahimè, è pieno di aziende che spariscono dalla sera alla mattina, e così quel che risparmiate oggi, lo perderete domani in qualità.

Mettete, poi, nella tasca del vostro camice tre ingredienti: il coraggio di incamminarvi lungo una nuova strada, la pazienza per quando le cose non andranno come vorreste, la curiosità di conoscere quello che ancora non sapete.

Il vento è a vostro favore: aprite le vele e lasciate che questo nuovo viaggio abbia inizio e… buona fortuna!

(di Lorenzo Verlato, Farma Mese n. 5– 2025 ©riproduzione riservata)

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