Con le vacanze estive e i viaggi, aumentano anche i problemi intestinali dei pazienti, come disbiosi o diarrea del viaggiatore. Cambiamenti molto frequenti in vacanza, come variazioni delle abitudini alimentari, fuso orario, sbalzi di temperatura, insieme allo stress e alla qualità del sonno, possono infatti alterare la flora batterica intestinale.
Il caso più frequente è la “diarrea del viaggiatore”, che si manifesta con frequenti scariche acquose, spesso associate ad altri sintomi quali nausea, vomito, crampi addominali, gonfiori e febbre.
“La globalizzazione e il conseguente aumento dei viaggi internazionali verso aree geografiche distanti possono esporre il microbiota intestinale al rischio di variazioni significative, con effetti sia in termini di composizione che di funzionalità e all’insorgenza di fastidi, come la “diarrea del viaggiatore”. Il consumo di acqua e cibo contaminati, cambiamenti nelle abitudini alimentari, l’esposizione ad un clima e ad un ambiente microbico molto diversi da quelli a cui siamo abituati possono essere fattori che portano al disequilibrio del microbiota. Anche lo stress da viaggio e l’alterazione nei modelli di sonno sono tutti elementi che favoriscono l’infezione da parte di batteri enteropatogeni, virus e parassiti.” spiega Patrizia Brigidi, docente di Biotecnologia delle Fermentazioni presso il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna.
Ma come proteggersi e prevenire questi fastidi? Ecco alcuni consigli della professoressa Brigidi, tramite un comunicato diffuso da Alfasigma, l’azienda che produce gli integratori alimentari Yovis.
1. Prendersi cura del proprio intestino prima della partenza. La composizione del microbiota intestinale al momento della partenza gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione della disbiosi e della diarrea del viaggiatore. Prendersene cura già nei giorni precedenti al viaggio aiuta l’organismo ad affrontare meglio i cambiamenti ambientali.
2. Adattare l’alimentazione e fare attenzione a cosa si consuma: nei primi giorni di vacanza è utile introdurre gradualmente nuovi alimenti, per permettere al microbiota di adattarsi gradualmente. Meglio evitare cibi crudi o poco cotti, frutta non sbucciata, ghiaccio e acqua non imbottigliata, per ridurre il rischio di contaminazioni.
3. Mantenere una buona idratazione: bere regolarmente, preferibilmente acqua sicura e sigillata, aiuta a prevenire la disidratazione e sostiene la funzionalità intestinale, specialmente in climi caldi o in presenza di disturbi intestinali.
4. Gestire lo stress e il ritmo sonno-veglia: stress, fuso orario e alterazioni del sonno possono influenzare negativamente il microbiota. Mantenere abitudini regolari e praticare tecniche di rilassamento può favorire l’equilibrio dell’organismo.
5. Sostenere il microbiota con i probiotici: l’assunzione di probiotici prima, durante e dopo il viaggio può aiutare a mantenere l’equilibrio della flora intestinale. Un’integrazione mirata può essere utile nel caso si programmino questo tipo di viaggi.
Un microbiota in equilibrio rappresenta un alleato prezioso non solo per la salute digestiva, ma anche per il benessere generale dell’individuo, rappresentando la prima linea di difesa contro l’attacco di microrganismi patogeni esterni “Il microbiota intestinale svolge un ruolo importante nella difesa del tratto gastrointestinale da microrganismi esogeni, sia grazie alla interazione diretta dei microrganismi commensali del tratto intestinale, ma anche tramite l’interazione indiretta, che attiva il sistema immunitario dell’ospite. Di conseguenza, avere un microbiota in equilibrio prima della partenza può fare la differenza nel prevenire infezioni intestinali e disagi durante il viaggio” conclude la professoressa Brigidi.