L’osteoporosi è una patologia silenziosa che colpisce oltre 4 milioni di italiani -quasi l’80% donne- e il numero è destinato a crescere.
Le fratture da fragilità, che colpiscono soprattutto polso, omero, vertebre e femore, costano infatti ogni anno al Sistema sanitario circa 10 miliardi di euro, tra cure, riabilitazione e ricoveri. A questi si aggiungono gli impatti indiretti: giornate lavorative perse, isolamento sociale, depressione, perdita di autonomia.
La campagna di informazione “Non romperle!” nasce con l’obiettivo di informare e sensibilizzare la popolazione.
“Serve un cambiamento culturale che aumenti la consapevolezza, promuova stili di vita più sani e migliori la prevenzione e la cura anche nei più giovani. Il rischio di fragilità ossea riguarda non solo gli anziani, ma anche adulti e over 50, spesso inconsapevoli del problema. Tuttavia, è possibile intervenire fin da subito per proteggere la propria salute e prevenire conseguenze future. “Non Romperle!” è un invito ad agire, a non rimandare e a prendersi cura del proprio futuro” osserva Luca Pisanello, deputy general manager Italfarmaco, l’azienda promotrice dell’iniziativa con il patrocinio di Fedios – Federazione Italiana Osteoporosi e malattie dello Scheletro.
Un tour per la salute delle ossa
Per promuovere la conoscenza sulla salute delle ossa, un motor-home farà tappa in 8 città italiane:
Genova (7-8 giugno), Torino (9-10 giugno), Varese (11-12 giugno), Pavia (13-14 giugno), Ancona (16-17 giugno), Bari (19-20 giugno), Battipaglia (22-23 giugno) e Frosinone (24-25 giugno), in un tour di 16 giorni.
A bordo, specialisti del metabolismo osseo offriranno incontri informativi gratuiti per aiutare i cittadini a prendersi cura della salute delle proprie ossa.
È attivo anche il sito dell’iniziativa, dove trovare contenuti informativi, aggiornamenti sulle tappe e approfondimenti utili per ogni fascia d’età.
Un corretto stile di vita può non bastare
Un recente position paper pubblicato su Archives of Osteoporosis, firmato da esperti italiani di diverse discipline (endocrinologia, cardiologia, nefrologia, reumatologia e medicina generale), ha ribadito alcuni punti-chiave, fra cui il ruolo del calcio e della vitamina D: l’assunzione quotidiana di calcio e vitamina D rappresenta un pilastro nella protezione delle ossa dalle fratture da fragilità. Si tratta di due elementi essenziali per la salute dello scheletro: il primo perché componente principale delle ossa11, la seconda perché favorisce l’assorbimento del calcio a livello intestinale e contribuisce al corretto rinnovamento e alla mineralizzazione del tessuto osseo.
In Italia, l’osteoporosi è ancora troppo spesso percepita come un inevitabile effetto dell’invecchiamento, invece di una patologia cronica che può essere prevenuta e trattata. Eppure, affrontarla in modo tempestivo e mirato significa non solo evitare fratture, ma anche proteggere l’autonomia, la mobilità e il benessere psicologico di milioni di persone. Perché l’osteoporosi non colpisce solo le ossa: impatta profondamente sulla qualità della vita, aumentando il rischio di dolore cronico, disabilità e isolamento. In altre parole, è un ostacolo concreto a un invecchiamento sano e attivo — quel healthy aging che oggi è al centro delle politiche di salute pubblica.
“In questo scenario, il medico di medicina generale è una figura chiave per intercettare i segnali di rischio nella fase precoce – sottolinea il dottor Ferdinando Silveri, Vicepresidente Fedios – È il primo alleato del paziente: può avviare un percorso di prevenzione efficace che integri supplementazione, controlli mirati e, soprattutto, supporto a stili di vita salutari e sostenibili nel tempo. Senza questa alleanza medico-paziente, rischiamo di perdere occasioni fondamentali per prevenire fratture, migliorare la qualità della vita e monitorare l’aderenza al trattamento che nella terapia dell’osteoporosi rappresenta un problema molto rilevante.”