L’editoriale: “il Censis sdogana la Farmacia dei servizi”

Sono passati tanti anni, forse troppi, dal 2009, cioè dalla Legge 69 che vide il varo della “Farmacia dei servizi”, e ben 15 anni dai decreti attuativi che ne formalizzarono l’avvio, e in mezzo c’è voluta pure una pandemia per consentire l’allargamento delle attività e delle prestazioni disponibili in farmacia. Ora, però, l’indagine Censis su “La nuova farmacia pilastro del Ssn” definitivamente sdogana questa benedetta farmacia dei servizi, e lo fa nel migliore dei modi, proponendo, cioè, il punto di vista dei cittadini, proprio quelli che sono i beneficiari delle nuove funzioni e, quindi, i veri giudici della loro efficacia e bontà.

Il quadro che emerge da questa ricerca è sicuramente positivo: il 95,2% degli intervistati afferma che valuta molto (36,4%) o abbastanza positivamente (58,8%) il ruolo oggi assunto dal farmacista in farmacia, e indica nella prossimità e nella familiarità dei rapporti gli elementi caratterizzanti di un “servizio utilissimo, di cui non si può fare a meno” (per il 92,6% degli intervistati). Tanta fiducia è indicata un po’ da tutti, soprattutto da anziani e donne, ma anche dai giovani (18-34 anni), finora latitanti dalla farmacia, al punto da testimoniare una ormai diffusa tendenza alla fidelizzazione, che rimane obiettivo sempre primario.

Non soltanto, poi, l’indagine Censis misura l’apprezzamento degli italiani nei riguardi dei diversi servizi ora offerti (in pole position misurazione della pressione, diponibilità di opuscoli informativi, tamponi, test colesterolo e glicemia e vaccinazione antinfluenzale), ma individua anche quelli che si vorrebbe fossero maggiormente presenti: nell’ordine, recapito domiciliare dei farmaci (82,7%), distribuzione in convenzionata dei prodotti Asl (76,4%), più ampia possibilità di effettuare test (73,3%) e sportello Cup (72,3%). Insomma, i servizi in farmacia piacciono e il 92,5% degli intervistati vorrebbe ce ne fossero pure di più.

Per gli italiani, quindi, la strada che porta a un ulteriore sviluppo della farmacia dei servizi è ormai realtà consolidata, e questa richiesta risulta ben recepita anche dai farmacisti, visto l’alto numero delle adesioni al portale attivato dalla Federfarma, dove il cittadino potrà individuare -tramite geolocalizzazione- le diverse farmacie e i vari servizi da loro offerti. Ma non soltanto viene finalmente sdoganata questa attività (percorso ormai inarrestabile, nonostante alcune battaglie di retroguardia), ma essa sta divenendo bandiera per una valorizzazione del ruolo professionale, a conferma dell’accreditata funzione che delinea la farmacia come il capillare presidio sanitario del Ssn.

Quindi, ampliare e migliorare i servizi offerti non segue certo logiche economiche o commerciali, bensì di appropriatezza e di assistenza, su richiesta dello stesso cittadino. Prossimi passi ora, sulla spinta anche tecnologica e della telemedicina, vanno nel senso d’individuare nuovi ambiti di sviluppo, meglio ancora se saranno fatti in sinergia con gli altri professionisti della salute.

(di Lorenzo Verlato, Farma Mese N. 7-2025 ©riproduzione riservata)

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