Ecco un vecchio adagio, il modo per salutare l’anno che se ne va e invitarci a vivere quello in arrivo con serenità e allegria. “Anno nuovo, vita nuova” è, più che altro, un modo di dire, fors’anche stantio, ma particolarmente attuale, invece, per il nostro “Farma Mese”.
Perché, per questa onorata e consolidata testata storica, il 2026 rappresenta proprio l’anno nuovo, quello del “voltar pagina”. D’altra parte, quante volte e in quanti editoriali abbiamo invitato i farmacisti a rinnovarsi, a dare sfogo alla loro fantasia, in modo da dimostrare la volontà di vivere nuove esperienze, d’affrontare nuovi lavori, nuovi servizi.
Non si può predicare bene e razzolare male -ci siamo detti- e così anche “Farma Mese” ha deciso di rinnovarsi. Ma non un semplice restiling grafico o editoriale, ma un vero e proprio cambiamento profondo.
Stiamo entrando nel 35esimo anno, nell’età che gli esperti ritengono sia per l’uomo di massima capacità produttiva, ma che per un prodotto puzza di senescenza. Tanto più poi in un mondo in continua evoluzione, dove le nuove tecnologie, l’evoluzione digitale e l’online la fanno ormai da padrone.
Apri il quotidiano e ti sembra di leggere notizie già vecchie, perché tutto deve avvenire in tempo reale (ahimé). E allora, che cosa può ancora dire un mensile? I mezzi di comunicazione hanno preso un ritmo che ci impone il cambiamento e lo sviluppo poi della digitalizzazione in sanità non lascia dubbi.
Qualche dato? L’ultima ricerca di Deloitte ci dice che l’uso del digitale in sanità sta aumentando tra gli italiani, che il 58% ha prenotato una prestazione sanitaria e il 48% ha con diviso referti digitalmente. Ormai un italiano su due usa il Fascicolo sanitario elettronico, con punte del 90% nel Nord Italia, così come cresce l’uso della telemedicina e dell’intelligenza artificiale, facendo della digitalizzazione la leva per garantire equità di accesso alle cure.
E nel mondo dell’informazione questa trasformazione risulta ancora più pesante e urgente. Ma non è -diciamolo- soltanto la voglia di restare aggiornati e la necessità di cavalcare nuovi strumenti a imporci di cambiare veste e di rinnovarci. È anche il desiderio di andare oltre, di dare spazio alla fantasia che impone sempre di cambiare pelle, subendo così il fascino che s’accompagna al fare qualcosa di nuovo.
A pensarci bene, è anche il modo per sentirsi sempre giovani e combattere il peso degli anni. Certo, il nuovo s’accompagna anche a dubbi e incertezze, perché sai che cosa lasci, ma non quello che trovi, perché il nuovo è sempre da costruire e da verificare. E non è detto che poi andrà meglio.
Sarà così anche per “Farma Mese”, che sente la necessità di cambiare e certo non mancherà di offrire ai farmacisti nuove proposte, ma al momento tutte in gestazione e da seguire sul sito del giornale, www.farmamese.it.
Quindi, Buon Anno a tutti i lettori e, soprattutto, buon anno anche a “Farma Mese”.
(di Lorenzo Verlato, Farma Mese N. 10-2025 ©riproduzione riservata)
