Antiallergici e antistaminici, i dati di sell-out: mercato in crescita

Gli esperti prevedono un incremento delle patologie che richiedono l’impiego di questi farmaci, che raggiungono ormai i 27 milioni di confezioni vendute in farmacia, per un giro d’affari di oltre 227 milioni di euro. Ecco che cosa suggeriscono i dati sell-out forniti da Pharma Data Factory.

L’arrivo del bel tempo, con giornate di sole, luce prolungata e temperature gradevoli, invitano a trascorrere più tempo all’aperto, per predisporre il nostro fisico all’arrivo atteso delle vacanze. Ma attenzione anche al pericolo sempre incombente dei pollini, delle allergie respiratorie che s’accompagnano a disturbi come la rinite allergica, l’orticaria, la congiuntivite, oltre al risveglio sgradito degli insetti, che con le loro punture diventano ora sempre più fastidiosi.

Se da una parte della popolazione italiana vi sono pazienti con consolidate malattie croniche allergiche, dall’altra si aggiunge “l’allergia di stagione”, che quest’anno sembra preannunciarsi più virulenta del solito. Speriamo che così non sia e che l’andamento dei malati cronici affetti da malattie allergiche segua la tendenza a diminuire del 2023, come l’Istat suggerisce, registrando la variabilità nel numero dei pazienti di questi ultimi anni, dal 2019 al 2023, peraltro alquanto altalenante.

Dei 6,9 milioni massimi registrati nel 2020 e nel 2022 si è passati a 6,4 milioni della rilevazione 2023, con un calo di circa 500 mila unità. In particolare, tra i giovani sino ai 34 anni la diminuzione è stata di 500 mila persone (da 2,4 milioni a 1,9 milioni). Il gruppo centrale di età tra i 35-64 anni, composto da circa 3,1 milioni adulti, si è ridotto di 200 mila unità, mentre negli anziani si è invertita la tendenza: da 1,2 milioni di persone di cinque anni fa si è passati a poco più di 1,4 milioni dell’ultima rilevazione Istat, con un incremento di circa 200 mila pazienti.

Nostra elaborazione dati Istat

In sostanza, in cinque anni vi è stato un sensibile miglioramento dei sofferenti di malattie croniche tra i giovani e, in termini più contenuti, tra gli adulti, mentre tra gli anziani si è registrato un sensibile peggioramento.

Occhio alle allergie stagionali

Tutto questo per quanto riguarda le allergie croniche. Soffermiamoci ora anche su quelle stagionali, e così annotiamo che l’allergia primaverile quest’anno è partita in anticipo di quasi un mese, e che “le allergie respiratorie stanno aumentando come mai prima d’ora”, come avverte Assosalute-Federchimica.

Le cause sono diverse, dall’aria inquinata alle condizioni climatiche, ma per i prossimi mesi le previsioni non sembrano migliori. “Gli sbalzi termici sono una delle sfide più comuni durante lo shopping estivo: per esempio nelle giornate di alte temperature l’aria condizionata dei negozi, troppo fredda rispetto a quella esterna, può causare ai clienti non adeguatamente vestiti disturbi tipo starnuti, congestione nasale e naso che gocciola, mal di gola, raffreddore, tosse. Inoltre -precisano gli esperti di Assosalute- le temperature che precipitano in condizioni meteorologiche particolari possono procurare allergeni che entrano nell’organismo attraverso l’aria respirata, mentre il troppo sole può causare pelle arrossata, scottature, e i sistemi elettronici possono procurare secchezza oculare”. E ancora, “vespe, zanzare, calabroni e punture di insetti vari possono scatenare reazioni allergiche, così come l’urbanizzazione e lo smog potenziano l’effetto allergizzante dei pollini, aumentando il rischio di sviluppare allergie anche in chi non ne ha sofferto prima”.

Le allergie estive, di conseguenza, possono colpire una vasta tipologia di persone di varia età, in particolare tra le varie patologie sono le riniti allergiche a interessare maggiormente i bambini in età pediatrica e gli anziani, con conseguenze scolastiche, per i primi, e rischi seri per chi ha malattie croniche respiratorie.

Quattro classi terapeutiche

Il mercato recente degli antiallergici-antistaminici risulta in sviluppo in farmacia, come ci confermano i dati di Pharma Data Factory (Pdf), che analizza le vendite sell-out registrate nell’anno mobile aprile 2024-marzo 2025. In questo periodo si è registrato un incremento di vendite sia in numero di confezioni, pari a 27 milioni di pezzi (+2,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), sia a valore, pari a un fatturato di 227,6 milioni di euro (+3,1%), a un prezzo medio di 8,4 euro per confezione.

Fonte: Pharma Data Factory

Le quattro classi terapeutiche che compongono gli antiallergici/antistaminici hanno fatturati e trend diversi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il gruppo di farmaci più importante -gli antistaminici sistemici- totalizza circa due terzi del fatturato, pari a 153,6 milioni di euro, in crescita del +4,3% rispetto allo stesso periodo precedente. Seguono gli antiallergici oculari con 34,3 milioni di euro, e con un incremento del +3,1%. In leggera contrazione invece (-1,2%) gli antipruriginosi topici, che si fermano a un valore di 20,7 milioni di euro, e gli antiallergici nasali (-1,3%) con 19 milioni di euro.

Circa metà del fatturato è determinato dai farmaci di categoria A ed è stato richiesto con nota (109,8 milioni di euro). Inoltre, un quarto circa arriva dai prodotti Otc (55,9 milioni), l’altro quarto con Sop (24,1 milioni) e classe C (37,9 milioni di euro), quest’ultima con un incremento delle vendite dell’11,6%. Leggero incremento si è verificato anche per gli Otc (+2,6%) e per i farmaci di classe “A con nota” (+1,4%), mentre risultano stabili i Sop.

L’insieme di questi farmaci ha portato alle finanze delle farmacie circa 165 milioni di euro di liquidità, grazie al 72% degli acquisti out of pocket, mentre i rimanenti 62 milioni arrivano con riscossione attraverso il Sistema sanitario nazionale (28%).

Quali consumatori e classi di età

Ma chi sono gli acquirenti dei prodotti definiti antiallergici/antistaminici? In maggioranza sono gli uomini (56,4%), mentre le donne sono il 43,6%. I consumatori per classi di età sono soprattutto gli adulti (35-64 anni), che coprono poco più della metà del valore del venduto, mentre il 26,9% è acquistato dagli anziani di 65 anni e oltre, e un quinto dai giovani sotto i 35 anni. Gli sviluppi maggiori di fatturato si sono registrati tra i grandi vecchi (85 anni e più), con un incremento del valore del +5,5% e dalle persone dai 25-34 anni (+4,0%), mentre il gruppo adulti cresce, ma su valori più modesti (35-49 anni +0,6%; 50-64 anni +2,2%).

Gli acquisti privati sono maggioritari in quasi tutte le fasce di età, con eccezione dell’età pediatrica e dei giovanissimi, dove vi è una leggera prevalenza dei farmaci Ssn, ma la tendenza generale della domanda è verso l’acquisto privato. Nell’ultimo anno mobile esaminato si registra in tutte le classi di età un tasso di incremento del fatturato del privato, con tassi minimi di crescita del +2,6% nei 35-49enni e massimi nei giovanissimi e nei grandi vecchi del +9,1%, mentre le vendite Ssn risultano in decremento, con tassi che vanno i dal -0,46% al – 4,1% nella classe di età di alta richiesta, cioè 35-49anni.

Può essere utile al farmacista anche sapere che l’88% delle vendite è stato realizzato con prodotti branded, mentre solamente il 12 % con gli equivalenti. Soltanto nel segmento degli antistaminici sistemici vi è una richiesta di farmaci generici, mentre nelle altre classi terapeutiche la richiesta è soprattutto di prodotti di marca.

Le Regioni con vendite più elevate sono la Lombardia, la Campania, e il Lazio, mentre quelle che hanno avuto nel periodo analizzato lo sviluppo maggiore sono l’Emilia-Romagna e il Trentino A.A. con +6,2%, la Toscana +6,0% e il Veneto 5,2%. Superiore al 3,1% del totale vendite del mercato sono inoltre la Lombardia +3,8%, la Liguria 3,7% e il Lazio 3,4%.

In conclusione

Il settore degli antiallergici/antistaminici merita particolare attenzione da parte della farmacia, considerato che ha una base di oltre 6 milioni di pazienti cronici, ai quali vanno aggiunti i pazienti delle “allergie di stagione”. I dati recenti di Pharma Data Factory confermano che questo è un segmento di mercato interessante e in crescita, mentre le previsioni degli esperti prospettano un ulteriore incremento nei prossimi mesi delle patologie che richiedono l’impiego di questi farmaci. Ne consegue che per i farmacisti si prospetta a breve un maggior impegno, per prevenire e curare le conseguenze delle condizioni climatiche e ambientali estive e autunnali, che “possono colpire una vasta tipologia di pazienti”.

 

(di Barnaba Grigis, Farma Mese n. 6– 2025 ©riproduzione riservata)

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