Durante i mesi estivi è facile che si verifichi un maggiore afflusso di visitatori stranieri, anche nelle località non prettamente turistiche. Questa presenza porta con sé un aumento di richieste sanitarie da parte di persone che spesso non conoscono il nostro sistema sanitario, hanno esigenze urgenti e si trovano in difficoltà linguistiche. In questo contesto, la farmacia diventa un presidio essenziale di accoglienza e orientamento, oltre che un punto di riferimento per la risoluzione di piccoli e medi problemi di salute.
Per il farmacista, assistere un turista straniero non è solo un atto professionale, ma anche un’opportunità per valorizzare il proprio ruolo nella sanità territoriale. Un approccio empatico e professionale del farmacista rappresenta spesso il primo contatto umano per il turista in difficoltà.
Offrire un’informazione chiara, rassicurante e tempestiva non solo migliora la qualità dell’assistenza, ma contribuisce a consolidare l’immagine della farmacia come presidio sanitario di prossimità, anche in contesti interculturali e stagionali.
Prescrizioni e sostituibilità
Innanzitutto, è utile ricordare che i cittadini dell’Unione Europea possono accedere alle cure sanitarie in Italia presentando la Tessera europea di assicurazione malattia (Team).
Un aspetto delicato riguarda i farmaci con obbligo di prescrizione. Il farmacista può erogarli solo in presenza di una prescrizione valida secondo la normativa italiana. In presenza di ricette estere, il Regolamento UE 2012/52 stabilisce i criteri per il riconoscimento reciproco: la ricetta deve contenere i dati identificativi del paziente, del medico prescrittore, il principio attivo e la posologia. Tuttavia, non tutti i farmaci sono autorizzati allo stesso modo nei diversi Paesi, e la sostituibilità con farmaci equivalenti va sempre valutata con attenzione. In caso di dubbi o urgenze, è consigliabile indirizzare il turista al medico di continuità assistenziale o alla guardia medica turistica, dove presente.
Anche la gestione dei farmaci abituali può rappresentare una criticità. Non è raro che i turisti stranieri dimentichino i medicinali cronici a casa o li esauriscano durante la vacanza. In queste situazioni, il farmacista può orientare il paziente sulla disponibilità di equivalenti italiani o suggerire il percorso più rapido per ottenere una nuova prescrizione (guardia medica, poliambulatori etc), evitando, così, l’interruzione della terapia.
Le barriere linguistiche
Per quanto riguarda le lingue straniere, è utile organizzarsi in anticipo. La farmacia può prevedere una segnaletica essenziale in inglese (e se possibile anche in più lingue), tenere a disposizione un prontuario con i nomi commerciali internazionali più comuni e aggiornare il personale su eventuali protocolli specifici per l’assistenza ai turisti. Inoltre, l’utilizzo di strumenti digitali di traduzione può facilitare la comunicazione e migliorare l’esperienza del paziente.