Unibios nasce dalla collaborazione tra l’Università degli Studi di Perugia e Bios-Therapy, Physiological Systems for Health per indagare l’applicabilità delle moderne tecnologie inerenti le scienze del vivente, passando da una visione riduzionistica a quella delle complessità. Questo nuovo approccio di ricerca e didattica potrà consentire un’evoluzione sanitaria sostenibile, sia dal punto di vista economico, sia ambientale, in risposta alle nuove esigenze di one health e health technology assessment.
L’avvio di Unibios, un’entità pubblico-privata innovativa, tra l’Università degli Studi di Perugia nella persona del rettore Maurizio Oliviero e Bios-Therapy, Physiological Systems for Health nella persona del cavalier Valentino Mercati, risale al novembre 2024 e prevede il coinvolgimento di tutti i 14 dipartimenti universitari che, insieme con il know-how di Bios-Therapy, lavoreranno per sviluppare e rendere applicabili le nuove tecnologie legate alle scienze della vita, con l’obiettivo di favorire un’evoluzione sanitaria sostenibile anche nel medio-lungo termine. Bios-Therapy, azienda nata come spin off del Gruppo Aboca, rappresenta, infatti, un punto di riferimento nelle scienze omiche applicate a nuovi processi terapeutici, in particolare quelli fisiologici in affiancamento e/o adiuvanti ai trattamenti farmacologici. Unibios, anche grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, ha l’obiettivo di portare nel campo sociosanitario alcune risposte attese per diminuire il disagio dovuto ai costi e allo squilibrio del rapporto rischio-beneficio dei prodotti con attività farmacologica.
“Questo accordo rappresenta una joint venture tra pubblico e privato, con la possibilità di integrare competenze diverse senza intaccare l’autonomia reciproca” ha detto alla conferenza stampa di oggi Vincenzo Nicola Talesa, direttore del Dipartimento di medicina e chirurgia.
“È stato facile raggiungere quest’accordo perché siamo azienda B-corp, con il bene comune come primo asset e la volontà di portare la ricerca “a terra”, rendendola fruibile” ha dichiarato Valentino Mercati, ceo di Bios-Therapy. “L’accordo di collaborazione che oggi presentiamo è importante perché viviamo una fase storica incerta, ma crediamo che la guida debba essere l’intelligenza del vivente, non solo l’intelligenza artificiale. L’uomo non domina il mondo, deve costituirlo insieme agli altri organismi viventi e per noi collaborare con un’Università di primo livello è un grande orgoglio, perché con questa collaborazione pubblico-privato possiamo affrontare le nuove esigenze della ricerca e della sanità, anche in ambito di malattie cronico-degenerative e biotecnologie”.