“La natura che cura” un libro che esplora i benefici scientifici del contatto con le piante

Esce “La Natura che cura. Perché vedere, annusare, toccare e ascoltare le piante ci rende più sani, felici e longevi” (Aboca Edizioni).

Kathy Willis,  docente di Biodiversità all’Università di Oxford e già direttrice scientifica dei Royal Botanic Gardens di Kew, affronta un tema che molti danno per scontato: l’idea che la natura ci faccia stare meglio. Ma cosa succede se si cerca una base scientifica concreta a sostegno di questa convinzione? L’autrice parte da un’esperienza personale: durante un progetto internazionale sui benefici sociali delle piante, si imbatte in uno studio che mostra come i pazienti ospedalieri si riprendano tre volte più in fretta quando dalla finestra vedono alberi invece di edifici.

Negli ultimi dieci anni, scrive Willis, le evidenze in questo campo si sono moltiplicate. Il libro presenta una panoramica di esperimenti condotti in diverse parti del mondo e mette in relazione i risultati con i dati provenienti da satelliti e biobanche. Le conclusioni indicano che anche piccoli cambiamenti –come un vaso di fiori sulla scrivania o una parete verde in ufficio– possono avere effetti misurabili sul benessere. Tra gli altri esempi citati: toccare il suolo organico migliora la salute del microbioma; il paesaggio naturale aiuta a recuperare dallo stress e ad aumentare attenzione e memoria; ascoltare suoni come il canto degli uccelli o il fruscio delle foglie riduce l’ansia; toccare il legno, soprattutto se nodoso, ha effetti calmanti.

Il testo include anche suggerimenti pratici: secondo Willis, scuole e città dovrebbero introdurre più elementi naturali per migliorare la salute, la concentrazione e ridurre i costi dell’assistenza sanitaria.

Il libro è stato accolto positivamente dalla stampa internazionale. The Guardian lo definisce “pieno di consigli pratici” e sottolinea come anche una minima esposizione alla natura possa incidere sul benessere. Il Daily Mail parla di un libro “chiaro e leggibile” che conferma, con dati scientifici, i benefici dell’interazione con il mondo naturale. Secondo Library Journal, il volume è accessibile anche a chi non ha competenze specifiche e può essere utile anche a urbanisti e responsabili della sanità pubblica. Publishers Weekly, infine, lo descrive come “un libro affascinante” che offre consigli pragmatici per sfruttare gli effetti positivi dell’esposizione alla natura, tra cui la riduzione dello stress e della pressione sanguigna, oltre al rafforzamento del sistema immunitario.

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