Attività fisica per gli over65, ingrediente di salute

L’allenamento regolare è oramai riconosciuto come uno dei pilastri fondamentali per il mantenimento della salute e del benessere psicofisico, soprattutto con l’avanzare dell’età. Come sostenuto da centinaia di ricerche e riconosciuto anche dall’Oms, gli effetti benefici di un’esistenza attiva si manifestano, infatti, non soltanto a livello individuale, ma influenzano positivamente anche i costi del sistema sanitario. Questo perché l’esercizio fisico contribuisce a prevenire e gestire tutta una serie di malattie croniche tipiche dell’età avanzata, oltre alla fragilità psichica e fisica e favorisce anche il miglioramento della qualità della vita, agevolando l’autonomia degli anziani.

Ma quali sono le esigenze degli “over”? Recenti ricerche scientifiche dimostrano il legame tra allenamento di forza e benessere cerebrale negli over65: l’attività fisica si rivela essere un potente strumento per migliorare la qualità della vita, ma anche per prevenire patologie neurodegenerative, mantenendo l’efficienza psico-fisica. E così il ruolo dell’allenamento è sempre meno confinato al solo obiettivo di mantenere la forma fisica: nell’opinione generale -e ormai anche presso le istituzioni- sport ed esercizio fisico rivestono un compito di primo piano per un processo di invecchiamento che garantisca a tutti gli individui salute, autosufficienza e il minor ricorso possibile all’uso di farmaci.

Alleato anche contro il declino cognitivo

Già da tempo l’Organizzazione mondiale della Sanità indica nell’esercizio fisico, e più precisamente in ogni movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici che comporti un dispendio energetico, l’elemento essenziale per prevenire patologie come le malattie cardiovascolari, l’obesità, il diabete, il morbo di Alzheimer e la demenza senile e per favorire l’efficienza fisica anche in età avanzata.

Un recente studio dei ricercatori della cinese Tianjin Medical University e dello svedese Karolinska Institute ha dimostrato che un alto indice di crf (forma fisica cardiorespiratoria) determina un minor declino cognitivo. In particolare, conservando elevato il livello di attività fisica si sostiene il crf e si hanno effetti positivi dal punto di vista delle prestazioni di memoria prospettica, numerica e verbale, e anche della velocità di elaborazione.

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