I dati pervenuti sulla stagione influenzale sia in Australia, sia in Giappone, fanno purtroppo prevedere un aumento della curva delle infezioni respiratorie anche in Italia, con un andamento simile a quanto registrato nelle due precedenti stagioni.
Diventa importante per la farmacia, già peraltro coinvolta nella campagna vaccinale, attivare azioni di prevenzione, e non soltanto contro il raffreddore, ma anche contro il Covid-19 e il virus respiratorio sinciziale. Importante, per poter contrastare in questo periodo la crescita delle infezioni respiratorie, che mietono non poche vittime soprattutto tra le persone anziane e quelle fragili, è conoscerne a fondo le caratteristiche. In questo ora ci aiuta l’indagine Human Highway per Assosalute–Federchimica, che fotografa come gli italiani vivano e affrontino l’influenza.
Risulta, così, che 8 italiani su 10 riconoscono il valore di un’automedicazione consapevole, tant’è vero che i farmaci Otc risultano i più utilizzati, scelti dal 64,4% di quanti affrontano i sintomi influenzali o da raffreddamento, confermando un comportamento da tempo ormai consolidato. Seppur in calo, il ricorso agli antibiotici rimane, però, assai diffuso (con il 15,4%, rappresenta il terzo rimedio più seguito), sebbene siano ormai ben noti sia i rischi dell’antibioticoresistenza, sia l’inutilità del loro impiego, perché inefficaci contro i virus influenzali. Infine, il 17% degli italiani -sia donne, sia uomini- ricorre a integratori e vitamine per prevenire o alleviare i sintomi dell’influenza.
Per quanto poi riguarda i comportamenti adottati da chi ne è colpito, il 49,4% degli intervistati dichiara di riposare, di assumere farmaci Otc e di consultare il medico soltanto se dopo tre giorni non osserva miglioramenti. Infine, il 26,8% preferisce contattare subito il medico di famiglia, soprattutto tra gli over65, che si dimostrano più cauti e attenti.

