Farmacia, ritorno al futuro

Cambiare va bene, ma bisogna anche avere idee ben chiare su come innovare la propria farmacia e sulla strada da percorrere per evitare errori e con l’obiettivo di puntare al meglio. Un aiuto in tal senso lo ha offerto a Cosmofarma Exhibition il convegno, proposto da Pharma Data Factory (Pdf) in collaborazione con Jakala, sullo stimolante tema “Farmacia 2030: evoluzioni e prospettive tra i nuovi scenari e cambiamenti nelle abitudini di acquisto”. Simona Tarquini -responsabile vendite e marketing della società, che rileva in modo pressoché censuario le vendite sell-out della farmacia- ha offerto così le linee guida della strategia da seguire nei prossimi anni, partendo da una dettagliata analisi dei fattori che hanno significativi impatti e che, quindi, probabilmente determineranno la direzione e il ritmo del cambiamento, influenzando tendenze e comportamenti.

Lo sono oggi gli sviluppi tecnologici (per esempio, la robotica e l’intelligenza artificiale, la visione aumentata o i nuovi device avanzati), come pure le normative in politica ed economia (la trasparenza dei dati, la fiducia digitale e la data privacy), o ancora l’ecosistema artificiale e naturale (per esempio l’aumento della personalizzazione, il tracciamento dei dati e la valorizzazione delle individualità), o infine la cultura e i valori di una società in evoluzione (il calo delle nascite, l’aumentata aspettativa di vita, la silver economy, ecc.). Tutti fattori da considerare per capire come e dove tira il vento (tabella pagina a fianco).

Partendo da qui, per individuare come sarà la farmacia del 2030 Simona Tarquini ha proposto alcuni focus su specifici elementi che determineranno l’evoluzione, primo tra tutti l’invecchiamento della popolazione, che provocherà precisi riflessi sull’andamento delle patologie croniche e, di conseguenza, sull’uso dei farmaci e sull’attività del farmacista. I dati di Pdf sul sell-out dei farmaci etici ci dicono che già oggi il 56% degli ingressi in farmacia è fatto dagli over65 anni (37% tra i 35 e 65 anni e il 7% tra i meno di 35 anni) e che il 43% del mercato è appannaggio dei farmaci del sistema cardiovascolare (21%), dell’apparato digerente e metabolismo (15%), dai farmaci per la coagulazione, antitrombotici, antianemici ed ematologici (5%) e dai prodotti per gli organi sensoriali (2% del mercato). Sono consumi che tenderanno ad aumentare, e che per la farmacia comporteranno l’incremento di servizi come la ricetta elettronica, la prenotazione dei farmaci e la consegna domiciliare.

Altro focus ha riguardato la distribuzione dei farmaci per fasce di età, mettendo così le diverse generazioni a confronto. Rispetto ai dati di consumo registrati da Pharma Data Factory, per esempio, risulta che gli antidepressivi, gli antipsicotici e gli psicostimolanti sono in aumento nella fascia di età tra i 15 e i 34 anni, con un peso superiore rispetto al totale farmaci venduti a questo target, mentre nelle fasce tra i 50 e gli 84 anni risulta modesta la variazione delle confezioni, rispetto al totale peso, peraltro assai alto, dei farmaci venduti. Anche questa è una tendenza che va attentamente seguita.
Interessante anche l’attenzione che la ricerca rivolge alla medicina di genere, con un focus sulla salute femminile oltre la sfera riproduttiva, che rimane importante punto di riferimento per gli acquisti in farmacia (anche perché è più alta rispetto agli uomini la presenza delle donne che ne varcano la soglia: 54%). Risulta, per esempio, che le classi di medicinali da loro più acquistati nella fascia d’età tra i 35 e i 74 anni riguardano soprattutto l’apparato muscolo-scheletrico (87%), seguite dagli ormoni sessuali (85%) e dalle vitamine (76%).

Ma come si comporta il cittadino in un contesto sociale che vede sempre più aumentare la disparità di ricchezza? I cluster individuati da Jakala (sono tre: Digital urbano: 25 – 40 anni, residenti nei grandi centri urbani; Silver: over 65, residenti nelle zone rurali; e Nuovi nidi: 30 – 45 anni, residenti nelle aree semi-urbane), tutti e tre differenziati da specifiche caratteristiche, dimostrano che è fondamentale per le farmacie offrire prodotti e servizi capaci di soddisfare le esigenze dei clienti/pazienti, tenendo però conto del bacino di riferimento in cui operano. Ancora una volta questo si dimostra essenziale per individuare le linee di sviluppo della propria farmacia. Così come è importante, per essere aderenti alle terapie prescritte, avere ben chiaro il ruolo dei farmaci generici nei pazienti anziani e con co-morbilità, visto che gli over65 anni acquistano il 57% del totale farmaci e addirittura il 63% dei generici Inn e il 66% degli equivalenti rimborsati dal Ssn.

Significativo anche il fatto che nel 16% delle farmacie che dedicano più del 50% del tempo alla medicina del territorio cresce notevolmente la percentuale di chi segue il paziente a quattro mani insieme con il medico di base. La collaborazione con la medicina del territorio porta, quindi, al miglioramento della salute dei cittadini (più del 69%), perché consente di individuare cure ottimali e favorisce una elevata aderenza alla terapia. Qui, peraltro, cresce anche di più la disponibilità alla formazione professionale, favorendo sia il miglioramento dei servizi (45%), sia la conoscenza dei prodotti (20%) e la consulenza ai clienti (6%), sia la propria formazione medico-scientifica (17%) e la gestione della farmacia (9%).

Secondo Simona Tarquini di Pdf, il farmacista dev’essere poi consapevole dei cambiamenti in rapida evoluzione e del fatto che la tecnologia sta aprendo nuovi scenari inattesi, a livello di connessione diretta, di personalizzazione delle terapie, del rapporto medico/farmacista, del monitoraggio dell’aderenza terapeutica e di nuovi spazi per la consulenza professionale. Una evoluzione che all’orizzonte prospetta non pochi cambiamenti, che bisogna quindi saper prevedere con una certa attendibilità.

Ma quali sono i servizi che le farmacie hanno già introdotto in questi ultimi tre anni per stare al passo con questa evoluzione e, soprattutto, che cosa si propongono ancora di fare? Già ora il 65% dei farmacisti high performing intervistati si sono attrezzati con la telemedicina, il 56% sui test rapidi e diagnostici e il 17% in consulenza nutrizionale. Per quanto riguarda, invece, i progetti a breve termine, al primo posto troviamo i nuovi servizi (60% delle farmacie intervistate), seguiti a distanza dall’aggiornamento sui nuovi prodotti (20%) e dalla richiesta di formazione e personale competente e predisposto a consiglio (10%).

L’ultima slide proposta da Simona Tarquini merita di essere pubblicata integralmente (la trovate qui in alto), con l’invito a consultarla attentamente, perché indica in quale scenario probabilmente si muoverà la farmacia nel 2030. Va analizzata punto per punto -dal ruolo crescente della sanità privata, alla digitalizzazione del customer journey, fino ai cambiamenti nella distribuzione intermedia- perché le previsioni di Pharma Data Factory e di Jakala si fondano su dati ben precisi e, quindi, ad alto tasso di probabilità. Comunque sia, tra cinque anni avremo la possibilità di verificarlo.

(di Lorenzo Verlato, Farma Mese N. 5-2025 ©riproduzione riservata)

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